di Pompeo Angelotti (1635) - Capo IV - Quarta parte
Fuori
di questa Porta nella cima di alto ma commodissimo monte, vedesi l’antica
Chiesa dedicata a San Marone Martire Reatino: dov’esso fu martirizzato; e le
sue reliquie si conservano. Questo luogo nuovamente in vaga forma ristorato, è
Convento, e Novitiato de’ Reverendi Padri Cappuccini, che col sudore di molti
anni hanno ridotto quel monte per circuito d’un miglio, in forma di vago e
delititoso Giardino cinto di ben fondate muraglie e smisurati macigni, alle cui
venerande vestiggia disorgogliato cheto sogggiacendo il Velino non sai se
attonito, o riverente adori la Deità nel Tempio, o ammiri la struttura del
monte. Incontro nel piano vedesi l’antica Chiesa di S. Eleutherio, e già
Monasterio di Santi Monaci: nel qual fiorì S. Stefano Abbate Reatino. Vicin’a
questo Monasterio sorge un salutifero fonte, la cui Acqua gl’infermi con
divotione gustando, restano sani.