martedì 28 luglio 2015

DESCRITTIONE DELLA CITTA' DI RIETI

di Pompeo Angelotti  (1635)

 

Capo III

 

Nel cor d'Italia


Non v' ha dubbio alcuno, che Rieti no si debba chiamare Cuor dell'Italia: ritrovandosi, come nel corpo humano il Cuore, così Rieti in mezo di essa secondo insegnan Plinio con autorità di Varrone, Leandr'Alberto nella descrittione dell'Italia, e nuovamente Merula, Cluverio, con molti altri gravi Scrittori, & Geografi tutti. Se bene non convengon' unitamete nel luogo preciso delle Reatine contrade.
Perchè alcuni vogliono, che sia un luogo chiamato da'nostri Campo Pensile: altri, l'Apennino de' nostri Monti, detto in volgare Monte Urolo, in latino Mons Gurgulus, altri la propria Città di Rieti, ove nel centro è posta una Colonna vicin' alla Chiesa di S. Rufo. ...

... Molti però con Vergilio tengono, ch' il mezo d'Italia sia la Valle di Santo, da lui detta Ansanti Valles, vicino al Lago Velino, volgarmente la Marmora: poichè egli dice nel VII. dell'Eneide.

Est locus Italie in medio, sub Montibus altis
Amsancti Valles densis hunc frondibus atrum
urget utrimque latus nemoris, medioque fragosus
dat sonitum saxis et torto vertice torrens

(C'è un luogo in mezzo all'Italia sotto gli alti monti
  la valle d'Ansanto; un lato boscoso da ogni parte lo preme di dense fronde
e nel mezzo un torrente fragoroso di sassi
e tortuoso vortice dà un rimbombo)

Quivi dunque vedesi sotto alti e scoscesi monti una placidissima valle, circondata da tutti i lati da foltissimo bosco per la quale precipitandosi il fiume Velino fa rimbombar tutte quelle contrade, sentendosi il rumore, per dir così, fin al Cielo. Ben è vero che Servio, nell'interpretazione di questo testo del Poeta, dice esser il mezo d'Italia vicino a Venosa, ove sono gli Hirpini nelle parti di Campagna e di Puglia, per esser quivi l'acque sulfuree e puzzolenti circondate da ombrosissime selve: sò ancora, che Donato vuole il detto luogo esser vicino à Canosa circa il Fiume Calore. Ma chi considererà le cose che seguono sicuramente dirà, che questi due Scrittori all' ingrosso s'ingannino, riponendo detto luogo nella Puglia: imperochè in Puglia  non si trovan i Monti e le Valli descritte da Vergilio: ... nè meno vi si veggono campi fertili, come sono quelli del Reatino territorio. E se ben fecondi sono i campi di Puglia vicino a Venosa e Canosa non però sono di tanta fertilità, di quanto i campi Roscellani: poichè lo stesso Servio spiegando quelle parole di Vergilio
...et Rosea rura Velini
rettifica, la lor fertilità esser tanta, secondo Varrone, che, trattando una causa Cesare Vopisco con i Censori, affermò che si trattava de' campi ameni di Roscia detti da Cicerone Tempe, e dallo stesso Varrone Italia sume cioè la grassezza d'Italia: di tanta fertilità, che segata l' herba il giorno, tanto cresce la notte, che la mattina seguente ricuopre qualsivoglian gran legno, conforme a ciò che scrive Plinio nel 4. capo del libro 17, il quale per mostrr questa fertilità derivarsi anche ne gli animali, ardì  di dire in un altro luogo: In agro Reatino mula peperit. Ondè parmi, che Donato e Servio prendan' errore, dando quel sentimento a Vergilio: poichè il Campo Reatino è l'Umbilico d'Italia, com' afferma Licurgo, Cesare Vopisco, riferito da M. Varrone, & altri sopra citati. Ma per qual fine recar l'autorità mentre la ragione chiaramente lo dimostra? Chi non vede, che, essendo l'Italia tra il Mare Adriatico e Mediterraneo racchiusa mentre Rieti tanto è distante dall' uno, quanto dall'altro Mare, necessariamente nel mezo d'essa Italia è situata? Ne meno apertamente ciò dimostrano i Monti Apennini sott' i quali si ritrova Rieti, poichè essi segano per mezo l'Italia: che perciò ben disse il Poeta
Est locus Italiae in medio sub Montibus altis
E se il cuor dell'animale secondo il filosofo, est primum vivens, Cuor dell'Italia è Rieti: essendo stata dagl' Aborigini, anzi dallo stesso Saturno, primo Re d'Italia, prima d'ogn' altra, fabricata.
Fine prima parte.

Nessun commento:

Posta un commento