martedì 25 agosto 2015

DESCRITTIONE DELLA CITTÀ DI RIETI

di Pompeo Angelotti (1635) - Capo IV - Seconda parte



Ritornando poi da capo per la diritta strada di Ponte, che a dirittura conduce al Palazzo, è dal destro e sinistro lato d’antiche, e moderne fabriche fornita… Quivi si vede l’antica Chiesa Parochiale di San Pietro Apostolo: poi seguono molti edifici, che per lo più aprono di sotto botteghe di comodissimi Artisti, e ricchi Mercanti.
Dopo lunga via, arrivasi nella Piazza, nel cui mezo (ch’è di proporzionata grandezza) scorgesi un’antica Colonna, vicini alla quale in questi ultim’anni, per opera de’Cittadini sorge un limpido fonte, che indi in varie case per uso degli habitanti si dirama. S’erge con egual magnificenza, e vaghezza: il Palazzo, parte da Monsignor’Illustrissimo Governatore, parte dall’Illustrissimo Confaloniere, e Magistrato habitato. Il sito è posto nel più alto della Città tutto isolato: onde gode liberamente de’quattro venti a piacere degli habitatori: domina non solo la Città: ma anche la Campagna, particolarmente verso levante, e tramontana.


Nella Piazza, verso ponente, è situata la Chiesa Parochiale di S. Giovanni Evangelista, Collegiata, di Semplici Canonicati col suo Arciprete, per l’antica divotione, veneranda.
Seguono due raguardevoli spalliere di ben intese fabriche, dopo le quali apresi una nuova Piazza proporzionata all’Augusto Tempio, ch’il Gloriosissimo San Prosdocimo discepolo di S. Pietro, riconosce e per fondatore: il qual prima del 1109 nel Pontificato di Pasquale II fu quasi de’fondamenti ristorato da Monsignor Benincasa, Vescovo all’hora di detta Chiesa, e poi l’anno 1225 nel tempo di Honorio III ristorato, e in honor dell’Onnipotente Iddio, e della Gloriosa sempre Vergine Maria dallo stesso Pontefice riconsacrato, alli 11 di Settembre, con l’assistenza di molti Sig. Cardinali e Prelati: come per publica memoria nell’Archivio di Canonici apparisce.
Questo è l’antica Cathedrale di Rieti, da Santissimi Vescovi illustrata, ampliata da Zelantissimi Cardinali: de’quali Sacri Pastori parmi questo luogo opportuno di farne con quella Chronologia possibile ordinatamente breve, e pia ricordanza …
… da un Prelato all’altro si vede tanta distanza, quando questa povera Città, anzi l’Italia tutta era da’tiranni in mille guise travagliata: che perciò il sudetto S. Pontefice si muove à pietà, con raccomandar la cura di detta Chiesa all’Imperatore.
Del 1109 n’hebbe la cura pastorale Monsignor Benincasa: e fu quello, che dianzi dissi, come Ristoratore della Chiesa Cathedrale…
…Del 1156, nel Ponteficato d’Adriano IV trovo, che con zelo Pastorale hebbe la stessa cura un Religioso Prelato, Dodone appellato in certi Marmi posti in Mote Leone (Trebula anticamente chiamata) luogo insigne nella Sabina, e Diocesi di Rieti. Questi Marmi nella Chiesa di S. Vittoria si conservano…
…Del 1185, nel Pontificato di Lucio III, governava il Vescovo Benedetto, à punto quando in Rieti fu contratto il Matrimonio tra Henrico¹ figlio di Federico² Imperatore, e Costanza ³ figlia di Ruggiero Re della Sicilia: vedendosi fin’ad hoggi in un Marmo vicin’alla porta maggiore del Vescovado…
…nel 1251 era Vescovo Thomasso piissimo Prelato e di ciò fa fede una lapide posta nel gran Campanile della Cathedrale, che nel suo tempo si vede essere stato fabricato…
… Del 1283 sotto Martino IV soprastette à questa Cathedrale il Vescovo Pietro. E di ciò si reca a bastanza fede da un Marmo posto nella facciata del Vescovado: dal qual’apertamente si cava essere stato ristoratore del Palazzo Episcopale, che dalle rvine del vicino Anfiteatro di Vespasiano fu vagamente compito…
…Ma tempo è, che torniamo à descriver la Chiesa: nel fin dell’Atrio di essa scorgesi il Tempio del Glorioso Precursore (San Giovanni Battista n.d.r.) col fonte Battesimale in mezzo, e col superbo Campanile fabricato di Pietre riquadrate con cinque grandissime Campane, che col lor suono rendon’assai soave harmonia. La Chiesa tutta è distinta in tre navi, con la sua Croce, e Cuppola sopra l’Altar maggiore: il quale, da un’altra Cuppola minore di marmo a quattro Colonne sostenuta e vagamente abbellita. Sotto conserva il pretiosissimo thesoro del Corpo di S. Barbara Vergine e Martire, antica Protettrice di Rieti… (insieme con altre preziose reliquie n.d.r.)… Qui mentre regnava l’idolatria, fu il Tempio di Priapo4
… Sarebbe un perdersi come in labirinto, s’io volessi descrivere l’ampiezza, e vaghezza di questo augustissimo Tempio…
… Delle ricchezze temporali, e spirituali di quest’antichissima Basilica sarebbe superfluo tesser catalogo: onde conchiudo con dir solo, esser degno Gioiello del Cuor d’Italia.

Fine seconda parte

Note:

¹ - Enrico VI di Hohenstaufen (1165 - 1197), imperatore del Sacro Romano Impero.
² - Federico I di Hohenstaufen , meglio noto come Federico Barbarossa.
³ - Costanza I di Siclia nota come Costanza d'Altavilla (1154 - 1198), ultima della sua stirpe, è stata      regina di Sicilia,     imperatrice e madre di Federico II.
4 - G. A. Guattani "...Chi poi crede ad un tempio di Priapo in Rieti, esso collocasi nel sotterraneo della Cattedrale, vulgo la Grotta, come si disse: questa però è una mera assertiva non essenvi autorità che la provi" in "Monumenti sabini" pag 285.
     L. Schenardi "Angelotti nella sua descrizione di Rieti asserisce che questa grotta (posta sotto la cattedrale) fosse il tempio di Priapo. S'ignora però con qual ragione." in Antiche lapidi reatine delucidate, nelle note di pag 68.
 

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