lunedì 4 gennaio 2016

MODI DI DIRE REATINI


Quando lu sòle lione, scalata la volta celeste, indirizza implacabile le sue vampe sulla terra nell'incantesimo di un silenzio che la  tanaèlla de le cecale pare dilatare, vedi da lontano, sospeso presso il suolo, un pullecà d'aria rovente. È allora che, spossati dalla canicola, gli uomini dicono: «Balla la ècchja».
E chi altri oserebbe ballare all'aperto in siffatta calura se non la ècchja, creatura dalle connivenze infernali sgusciata dalle fenditure della terra riarsa?

da "Modi di dire reatini di ieri, di oggi" a cura di Sofonisba Antonetti

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