mercoledì 16 marzo 2016

LA VIA SALARIA





La via Salaria è una delle vie consolari romane e va da Roma a Porto D’Ascoli.
Il suo nome deriva dalla suo utilizzo: il trasporto del sale dal Campus salinarium a Fiumicino e Maccarese (le altre vie consolari prendevano nome dal console che la fece costruire).

La via Campana dalla foce raggiungeva, seguendo la riva destra del fiume, lo strategico guado nei pressi dell’isola Tiberina, mentre la via Salaria partiva dal guado del Tevere fino in Sabina, una era il prolungamento dell’altra.
La Salaria usciva da Roma dalle mura aureliane, attraverso la Porta Salaria e, costeggiando Antemnae (un insediamento sabino; oggi l’area è chiamata Villa Ada), si addentrava nel territorio sabino. Attraversato l’Aniene con il Ponte Salario, si giungeva ai colli di Fidenae per proseguire verso Septem balnea (Settebagni). Superata Eretum (presso Monterotondo) raggiungeva il passo sul torrente Corese vicino Cures (nei pressi dell’attuale Passo Corese); poi oltrepassava gli abitati nelle vicinanze degli attuali Borgo Quinzio, Torricella e Poggio San Lorenzo.

Presso Trebula Mutuesca (Monteleone Sabino) dalla Salaria si staccava la via Cecilia, che andava verso est scavalcando l’Appennino con il valico di Sella di Corno, per raggiungere Amiternum e il Passo delle Capannelle, proseguendo per il paese dei Praetutii (nell’attuale provincia di Teramo) fino nelle vicinanze di Giulianova.
Una volta superato l’attuale borgo di San Giovanni Reatino, la Salaria, costeggiava il fiume Turano fino a Rieti, dove scavalcava il Velino raggiungendo il foro tramite un viadotto e attraversando la Porta Romana. 

Dal foro continuava verso est uscendo dalla Porta Interocrina raggiungendo Civitas Ducalis (Cittàducale) e Vicus Reatinus (Cotilia). Quindi attraversava Vicus Interocrea (dall’osco Interocrium, Antrodoco). Proseguendo verso nord segue le gole alle pendici del Terminillo e arriva a Posta, il cui nome deriva dalla sua posizione a metà del tracciato ed usato come stazione di sosta ed alloggio per i viaggiatori.


Quindi prosegue verso Bacugno e Vicus Phalacrinae (Cittareale), sino al valico di Torrita; da qui scende verso l’altipiano della conca amatriciana e nella valle del Tronto, attraversando Accumoli, Pescara del Tronto, Arquata Terme, per giungere ad Asculum (Ascoli Piceno) ed infine raggiunge l’Adriatico presso Castrum Truentinum (Martinsicuro).

Nessun commento:

Posta un commento