di Pompeo Angelotti (1635) - Seconda parte
Ma giacchè sopra abbiamo fatto
menzione delle Marmora, sarà bene spiegar la loro Etimologia.
Sono dunque le marmora, come
alcuni vogliono, così dette ab aquarum
murmure (il rombo dell’acqua), facendo nella caduta tanto strepito, che
pare, per così dire, che si squarcino, e si spetrino tutti quei monti vicini. Quivi
il fiume Velino defluisce nel Nera. Quel Velino, dico, che essendo detto della
Ninfa Velia, che ivi soggiornava, placidamente nascendo da due fontane, uno
vicino a Civita Reale (Cittàreale n.d.a.), e l’altro sopra Antrodoco, Diocesi
di Rieti, se ne va serpendo con salutifiche onde, tra sulfuree vene, per le
amene valli, e felici contrade di Rieti; separando la Città in due parti, si
naviga fin alle dette Marmora: produce la trota e la tinca, che non altra
spina, che la grossa in mezzo.
L’acqua sua, come riferisce
Plinio, è salutifera contro la Pietra, ovvero Calculo: di più indurisce le
unghie dei giumenti, che in essa guazzano. Soggiunge lo stesso, che, gettandosi
nel Lago Velino qualsivoglia materia, anche di legno, in breve con nuova
metamorfosi, si tramuta in sasso. E certo che questo miracolo di natura non
procede dall’acqua: perché sarebbe Plinio contrario a se stesso, mentr’afferma,
che detta acqua è rimedio contro il Calculo.
Onde credo, che alveo, nel quale
l’acqua corre, sia il genitore della pietra: la quale, aggiunto il grande, che
fa rompendosi alle Marmora; con quella spuma vien’a produrre tal’effetto:
perciò disse lo stesso Plinio: “in agro Reatino petra crescit”.
…crescendo la pietra, bisogna a
volte col ferro aprire il vado, per lo quale si scarica il fiume nella soggetta
Nera: altrimenti sommergerebbe i vicini paesi.
Marco Curio Console fu il primo,
che 273 anni avanti alla venuta del nostro Redentore, aprì quella crescente
montagna. Onde fu chiamata la Curiana, secondo che la curiosa penna del Signor
Giacinto Gigli nella sua Chronologia di Roma scrive, e come Cicerone, testimone
di vista, riferisce ad Attico, nel Libro IV Epistola XIV, poiché, essendo
chiamato dai Reatini contro li Ternani, che ripugnavano perché non si dilatasse
più la bocca del fiume Velino. ...
Fine seconda parte
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