Allorché i bambini, vivaci e spericolati, sordi ad ogni esortazione e avvertimento, finivano per fare un capitombolo, gli adulti, assicuratisi con un colpo d'occhio che nulla di grave fosse accaduto, esclamavano con ostentata indifferenza: «Bé ècco che te rerìzzo!». E la frase suonava peggio di un rimprovero.
Figuratamente l'espressione veniva rivolta a qualche adulto che, sebbene sconsigliatone, andava ugualmente a cacciarsi nei guai. «Fa' 'n pó' come te pare... óppo bé ècco che te rerìzzo!» gli veniva avvertito.
da "Modi di dire reatini di ieri, di oggi" a cura di Sofonisba Antonetti
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